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| la fabbrica delle lagne |

Curioso vedere come da un lato ci sono i soliti polli pronti a puntare il dito contro qualcosa che si nutre della reazione imbarazzata e punzecchiata dei detrattori, che alimenta la tenerezza dei sostenitori, dall’altro dei despoti culturali che accollano rimandi a eventi, all’epoca sovversivi sul serio, che in questo contesto sottolineano l’aspetto modaiolo della questione, che lascia quello che trova. Poi ci sono io, che commento e condivido in buona fede ma in realtà sono parte di un sottogruppo dei polli in qualche modo. Chi scrive, chi commenta, e quei poveri cristi di ragazzini che si ci trovano in mezzo, tutti coinvolti nel paradosso offerto da quest’epoca di culto del vuoto.